Il tema del femminicidio, sebbene siano ancora molti quelli che sostengono che sia una realtà “gonfiata” dai mass media, rimane uno dei focus più rilevanti del comprensorio apuano, tanto è che, nella provincia di Massa Carrara, diverse ormai sono le strutture predisposte e nate per affrontare tale, difficile tematica. Montignoso, al confine tra Massa e Versilia, non è rimasta certamente a guardare. L’associazione Sabine, nata nel 2006, si è espansa notevolmente, con numerose collaborazioni. Giovanna Del Freo ne è la presidentessa e Simona Bertocchi è la segretaria. Simona Bertocchi, partiamo dall’ inizio: stabilendo intanto una cosa che Sabine non è un centro donna, ma…
Dal 2010 Associazione Sabine , grazie al supporto del Comune di Montignoso, gestisce uno sportello d’ascolto antiviolenza. Siamo, pertanto, un punto di accoglienza e di ascolto per donne e bambini vittime di soprusi e abusi. Lo sportello svolge attività di consulenza sociale, psicologica e legale, mettiamo anche a disposizione una nutrizionista ed una ginecologa. Tutte le nostre attività avvengono tramite collegamenti con i servizi psico-socio-sanitari ed educativi del territorio . Poiché è soprattutto alla prevenzione la nostra battaglia principale, ci tengo a dire che Associazione Sabine porta il suo contributo nelle scuole; quest’anno prosegue il progetto iniziato l’anno scorso all’istituto comprensivo Giorgini di Montignoso “Adolescenti e violenza di genere”. Facciamo altresì formazione e, proprio in questo mese, abbiamo realizzato il corso per volontari “Nuovi linguaggi dell’amore – educazione sentimentale e gestione dei conflitti.” Mi piace ricordare i numerosi forum contro la violenza di genere che ogni volta hanno visto grande affluenza . Non per ultimo, Associazione Sabine, ha contribuito alla pubblicazione del libro della giornalista Angela Maria Fruzzetti “Non dire niente a nessuno” ormai divenuto un libro simbolo contro la violenza sui minori e presentato alle più importanti manifestazioni relative a queste delicate tematiche.
Numeri alla mano: quanti casi si sono presentati a voi finora? Maggiore presenza di richieste di aiuto da parte di italiane o straniere?
Tanti, decine e decine, più italiane che straniere, spesso vengono da altri Comuni per una tutela maggiore, ma, soprattutto, sono troppe le donne che, dopo i primi incontri di accoglienza, hanno paura di denunciare o non se la sentono di proseguire il cammino verso la libertà. Inoltre è molto più facile denunciare un estraneo che non un compagno di vita.
Quali i tipi di molestie e maltrattamenti segnalati solitamente?
Stalking, violenze psicologiche, difficoltà di elaborare e reagire all’abbandono, sensi di colpa di fronte al carnefice, difficoltà di proseguire da sole, problemi finanziari.
Forse, vale la pena di sottolineare un aspetto. Non è per nulla facile segnalare o denunciare gli abusi domestici. Quali sono i principali moti ostativi al riguardo?
Le donne che subiscono violenza spesso hanno timore a denunciare perché non si sentono abbastanza tutelate, l’irrevocabilità della denuncia spesso le blocca psicologicamente e la richiesta continua di minuziose dimostrazioni e testimonianze non le aiuta affatto. Ci aspettavamo una legge organica e finanziata che affrontasse tutti gli aspetti civili, amministrativi e penali, la legge, prevede sostanzialmente solo norme penali e soprattutto ha un contenuto eterogeneo.
Perché c’è chi si ostina ad affermare che il femminicidio e le molestie siano solo una realtà mascherata e “deviata” dai mass media? Perché si taccia di qualunquismo chi vuole vedere chiaro sul tema in questione?
Leggere sui giornali “sembra che …”, trovare attenuanti per il carnefice o ancora trattare quel tipo di delitto senza il giusto allarmismo, devia la realtà delle cose. Ricordiamo che il femminicidio è la violenza economica-psicologica e fisica sulla donna, in quanto donna, allo scopo di perpetuare la subordinazione e annientarne l’identità attraverso l’ assoggettamento fisico, psicologico, fino ad arrivare alla morte. I media, in primis, hanno una grande responsabilità, perché l’uso appropriato della comunicazione può fare molto.
Parliamo delle nuove collaborazioni a partire da quella con il centro donna….
Si, Sabine, insieme ad altre associazione di volontariato, fa rete con il Centro Donna di Massa, un servizio istituito dall’Amministrazione Provinciale che offre consulenza gratuita, psicologica, sociale e legale alle donne . Altra collaborazione, di cui andiamo molto fiere, è quella con GINESTRA, un coordinamento dei Centri Antiviolenza e Ascolto, che si sono uniti per dare più forza e diffusione agli interventi di contrasto alla violenza contro donne e minori. Fanno parte di “Ginestra” il CIF di Carrara ( MS), il Centro Aiuto Donna Lilith delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli, l’ associazione “Ippogrifo” di Livorno, l’associazione ” Sabine” di Montignoso (MS). Tutto questo, per fare capire che, da sole, il cammino è più difficile mentre l’unione di associazioni con gli stessi scopi e una fitta rete di servizi fanno la differenza.
Ovviamente il bisogno di risorse economiche continue da parte delle Istituzioni e delle Amministrazioni è lo scoglio più difficile da superare, anche se i primi passi cominciano a lasciare traccia. Noi personalmente dobbiamo tanto al nostro Comune di Montignoso e tanto dobbiamo all’interesse dell’Assessora Angela Bertocchi e della Vice Sindaco Eleonora Petracci. Massimo Benedetti
Sabine si trova Via Sforza, 58 (ex scuola elementare) a Montignoso, cell 327 7194758 / sempre attivo; ricevimento dal lunedì al venerdì dalle ore 10,00 alle ore 12,00