La violenza alle donne, soprattutto all’interno delle mura domestiche, è un fenomeno che ha raggiunto livelli estremamente preoccupanti. Un problema, questo, che ha trovato negli anni la Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato molto sensibile tanto che, grazie a questo sostegno, il “Centro Lilith” delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli ha potuto aprire la seconda casa rifugio.
Una struttura già operativa, inaugurata nella seconda parte del 2013 e per la quale – come spiega il presidente delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli Eleonora Gallerini – “c’era una forte attesa, visto che può contenere tre nuclei familiari e che è già completamente occupata”. “Una casa – prosegue Gallerini – che è andata ad aggiungersi alla nostra precedente struttura capace di dare ospitalità a cinque nuclei familiari. Purtroppo tutto questo ci dice che il fenomeno della violenza sulle donne è in crescita, ma direi che in crescita è soprattutto la forza delle donne di denunciare quello che subiscono e che prima, quando se ne parlava di meno, quando tutto questo era un tabù, restava drammaticamente sepolto dentro le mura domestiche con tutto il carico di dolore che comportava”. Nell’anno appena concluso agli sportelli del Centro Aiuto Donna Lilith delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli – 9 sedi e altrettanti punti a disposizione delle donne che chiedono aiuto – si sono presentati complessivamente 55 casi. Il picco è stato nel 2012 quando i casi sono stati più di 70.
Il presidente Gallerini ci ricorda che il Centro Lilith nasce nel 2002, su richiesta del Comune di Empoli, come risposta alle numerose richieste di aiuto da parte di donne che si erano presentate alla sede della Pubblica Assistenza ed in Comune. Da allora la realtà è cresciuta molto: la Lilith è inserita nella Rete Nazionale Antiviolenza e nella mappatura nazionale del numero di pubblica utilità 1522. Il gruppo di lavoro oggi è composto da figure professionali eterogenee, quali psicoterapeute, psicologhe, assistenti sociali e avvocati, che operano in concertazione per l’accoglienza della donna, il suo sostegno psicologico e legale e la progettazione, assieme alla donna stessa, di un percorso per l’uscita dalla violenza che prevede un processo di acquisizione di consapevolezza di sé, delle proprie potenzialità e di reinserimento nell’attività lavorativa.
“Il progetto “Casa Lilith” – aggiunge Gallerini – nasce dal bisogno di intervenire nei confronti di un aspetto estremamente delicato del lavoro con le donne vittime di violenza, ovvero quello della necessità di garantire una protezione per le donne ed i minori che si trovano in una situazione di pericolo e che devono essere allontanate dalla propria casa familiare. L’attivazione di un percorso di protezione richiede un lavoro estremamente delicato in quanto per le donne ed i bambini ospiti si rendono necessari dei percorsi segreti in modo che non siano identificabili e raggiungibili dal partner violento (ad esempio iscrizioni scolastiche segrete). Nel corso dell’anno 2013 grazie anche al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato è stato possibile assicurare a 5 donne e 7 bambini accoglienza e protezione nella nostra struttura, occasione imprescindibile per dare la possibilità alle donne di ricominciare la propria vita”. Dal 2007 ad oggi il Centro si è occupato di oltre 300 casi.